Pubblichiamo qui di seguito alcune poesie degli studenti delle medie dell’Istituto comprensivo Quezzi, ricevute nel progetto ‘Lessico antivirus’. Leggere queste poesie, come i loro scritti ricevuti in questo tempo, è un’occasione preziosa per entrare nel mondo delle loro emozioni.
ABBRACCI DI TOMMASO (I B)
Abbracci di una madre, di un padre, di un amico, sono piu’ preziosi di un tesoro antico.
Oro grezzo, oro bianco i miei amici li voglio sempre al mio fianco!
Gli abbracci si danno per scontati, ma mai più importanti sono stati.
Gli abbracci in questi mesi li ho solo sognati e immaginati ma non realizzati.
Gli abbracci mi sono mancati ma adesso sono tornati.
Il brutto periodo è passato ed io mi sento rinato.
RABBIA DA CORONA DI GILBERTO (I B)
Maledetto Virus Corona !
Mi fai stare in poltrona
Stare davanti alla tivù
Io non ne posso proprio più.
Tu non ci fai più uscire
La rabbia mi fai venire
Con i guanti e mascherine
Scambio le figurine .
Io non mi sto divertendo
Il mio morale sta scendendo
E quando noi ne usciremo
Vendicarci noi non potremo.
Una cosa la voglio dire
Proprio qui sul finire:
“L’inquinamento sta
Diminuendo e molti meno
Animali stanno morendo”.
SCOPRITE IL VACCINO DI CAMILLA (I C)
Il coronavirus è un virus maledetto
che ci costringe a stare tutti sotto il nostro tetto
a casa tutti insieme stiamo
e studiamo, cantiamo e le mani battiamo
Dottori per favore, scoprite il vaccino
così il coronavirus si allontana e agli amici si può dare un bacino.
MI MANCA IL MARE DI LEONARDO (III B)
C’è il sole, mi manca il mare
vorrei uscire e respirare la primavera.
E invece siamo qui rifugiati nelle case a guardarci dal video
Sono io, guardami
e so che sarà primavera solo quando potrò uscire.
Impariamo a rispettare quello che ci chiedono, non muoriamo per riposare ma si muore perchè ci contaminiamo.
Marzo è passato senza essere mai esistito eppure non lo dimenticheremo mai.
OLTRE UN VETRO DI SOFIA (III B)
Osservando il verde, oltre quella trasparenza
un sottofondo di cinguettii accompagnava il viavai dei miei pensieri.
Strade deserte, deserte e vuote come i giorni di marzo
un marzo di cui nessuno ha sentito la presenza,
ma di cui tutti ricordano l’assenza.
Un venticello primaverile,
ho la capacità di percepirlo dietro un vetro.
Quest’atmosfera di aprile,
un aprile che avrei dovuto vivere,
ma che passo cercando di sorridere.
SURREALE DI SOFIA (III B)
E’ tutto così surreale
mi affaccio al balcone e non sento più le macchine
sento solo il cinguettio degli uccelli
forse ci sono sempre stati e non me ne sono accorta.
Mi sento quasi sola
ma per fortuna anche se di rado la sera sento l’inno Italiano
che ci fa sentire uniti, anche se siamo distanti
il pomeriggio dico spesso che mi annoio,
quando ci sono dottori che rischiano la vita in trincea
e vorrebbero annoiarsi come me, ma non possono.
Mi sento quasi in colpa, ma ne sono estremamente fiera.
COME UNA FARFALLA DI LORENZO (III B)
Azzurro mi perdo
fissando curioso una farfalla
felice di assaporare l’aria primaverile
il fruscio degli alberi leggero la trasporta.
Il cinguettio degli uccelli le fa compagnia,
i raggi di sole le accarezzano le ali.
Se solo potessi avere le sue ali
scapperei dal mio nido che mi tiene prigioniero.
Ruberei la luce del sole
per donarla a chi ora vive nel buio.
Al vento chiederei aiuto a soffiare
spazzando via dolori e malattia.
Se solo potessi avere le sue ali le sbatterei forte
finchè sprigionino polvere magica
e con essa guarirei il pianeta intero.
Ma un giorno ti verrò a trovare farfallina,
mentre corro libero nei prati fioriti
con parenti e amici.
Nel frattempo aspetto da fuori accontentandomi
del volo che tu mi regali
pazientando che un giorno avrò le tue ali.
LA LIBERTA’ DI MANUEL (III B)
Sarà sempre così?
Direi di no,
torneremo a uscire,
Ma non sarà più come prima.
Non so come definire il mio stato d’animo,
Non sono felice e non sono triste,
sento che mi manca qualcosa, la libertà.
La libertà è volare per sentirsi vivo,
tutti la cercano e tutti vogliono essere liberi,
liberi di sognare,
liberi di crederci.
Voler diventare persone libere senza aver paura,
finché un uomo pensa è un uomo libero,
ecco come mi sento.